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Patente per guidare le moto d’acqua

In Auto! | 09 Giugno 2019
Moto d'acqua

Per guidare una moto d’acqua è necessaria la patente nautica – categoria A. La legge prevede l’obbligo della patente nautica per guidare le moto d’acqua. Può sembrare strano, atteso che il cosiddetto acquascooter viene visto per lo più come mezzo di svago e divertimento per l’estate. L’ordinamento, al contrario, ha previsto l’obbligo di conseguire la patente anche per un mezzo che, a prima vista, potrebbe sembrare facile da condurre. In realtà, sono molti gli incidenti riconducibili al cattivo utilizzo di questi veicoli. Non si dimentichi, poi, che la moto d’acqua può essere utilizzata non solo per motivi di svago, ma anche per competizioni sportive o come mezzo di salvataggio. Approfondiamo l’argomento e vediamo qual è la patente per guidare una moto d’acqua.

La patente nautica
Secondo la legge, la moto d’acqua è un natante da diporto di lunghezza non superiore a quattro metri che utilizza un motore a combustione interna con una pompa a getto d’acqua come fonte principale di propulsione e destinato ad essere azionato da una o più persone non collocate al suo interno. Per guidare una moto d’acqua (in inglese, personal water craft) serve obbligatoriamente il conseguimento della patente nautica, indipendentemente dalla potenza del veicolo. Come per la normale patente per le automobili, possono richiedere la patente nautica tutti coloro che hanno compiuto la maggiore età e che non soffrono di malattie o problemi fisici che possano mettere a repentaglio la sicurezza della guida. La patente in questione viene rilasciata dagli uffici della Motorizzazione civile o dalla Capitaneria di porto dopo aver sostenuto un esame.

Categorie e prova d’esame
Esistono tre tipi di patente nautica: categoria A, categoria B e categoria C. Nel caso della moto d’acqua, la patente occorrente è quella di categoria A. Questa tipologia è destinata alla guida di natanti e imbarcazioni da diporto entro le dodici miglia dalla costa; la navigazione con gli acquascooter, difatti, è consentita solamente entro la distanza di un miglio dalla costa. Per imbarcazione da diporto si intende qualunque mezzo di navigazione utilizzato per hobby o a scopo sportivo; per natante, invece, qualsiasi costruzione galleggiante il cui scafo sia inferiore a dieci metri: la moto d’acqua non ne misura più di quattro. L’esame per la patente nautica di tipo A si articola in tre prove: due prove scritte, riguardanti la lettura di una carta nautica e un quiz a risposta multipla; una prova pratica consistente nella guida del mezzo. Una volta ottenuta, la patente nautica dovrà essere rinnovata dopo dieci anni; cinque, se si è oltrepassati il sessantesimo anno di età.

Come guidare una moto d’acqua
Come anticipato, l’importanza di una corretta guida della moto d’acqua non deve essere sottovalutata. A tal uopo, i possessori di un acquascooter devono seguire alcune regole, tra cui: divieto di navigazione ad una distanza superiore ad un miglio dalla costa; navigazione esclusivamente nei percorsi autorizzati segnalati dalle boe bianche; divieto di avvicinamento ai bagnanti; divieto di guidare la moto d’acqua in caso di cattivo tempo e mare agitato. Infine, ogni moto d’acqua deve avere un dispositivo di spegnimento automatico che si attivi nel caso in cui il conducente cada in mare.


Sanzioni
Guidare una moto d’acqua senza patente, oltre che rischioso per l’incolumità del conducente e dei bagnanti, è severamente sanzionato dalla legge: le multe vanno dai 2.100 agli 8.263 euro. Inoltre, il veicolo è sospeso e costretto all’ormeggio forzato per trenta giorni. L’assicurazione è obbligatoria; nel caso in cui ne sia sprovvista, si procederà al sequestro del mezzo.




Fonte www.laleggepertutti.it