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Le auto ibride

In Auto! | 08 Gennaio 2019
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Si parla spesso di auto ibride, soprattutto in relazione al notevole risparmio di carburante che consente all'automobilista di salvaguardare sia il portafoglio che l'ambiente. Ma è veramente così? Questa motorizzazione è così valida come sembra?

Prima di tutto, un chiarimento: le auto ibride sono veicoli con un unico sistema di propulsione, ma a doppia motorizzazione. Sembra banale, ma molti automobilisti sono ancora oggi convinti che queste macchine siano una sorta di Transformer che può cambiare conformazione a seconda delle esigenze. Nulla di più sbagliato, ma di certo c’è un aspetto fondamentale: la tecnologia ibrida è una delle migliori invenzioni degli ultimi cinquant’anni.

Altra precisazione: sebbene qualche ingegnere automobilistico forse non sarebbe del tutto d’accordo, molte persone inseriscono in questo insieme l’auto bi-fuel, ossia la vettura termico policarburante che può funzionare a benzina/gpl, benzina/metano, gasolio/kerosene, benzina/idrogeno. In realtà le auto ibride hanno una motorizzazione a doppia anima elettrica-termica. Il primo esemplare ibrido è stata la Toyota Prius, lanciata nel lontano 1997 e a oggi l’auto ibrida più venduta di sempre.

Tipologie di auto ibride

Le auto ibride possono essere classificate a seconda del grado di ibridazione e quindi della capacità del sistema di propulsione ibrido di immagazzinare l’energia elettrica:

- full hybrid (ibridazione piena): motore e batterie permettono all’auto di viaggiare in autonomia elettrica, di solito a una velocità medio-bassa e per distanze limitate. Sono considerate perfette per l’ambiente cittadino, tanto per intenderci, ossia per chi deve guidare spesso in città e non deve farsi chilometrate assurde in autostrada.

- mild hybrid (ibridazione leggera): la parte elettrica supporta quella termica e consente al veicolo di ottimizzare il viaggio, soprattutto in fase di accelerazione, migliorando consumi e prestazioni.

- minimal hybrid (ibridazione minima): in parole povere “meno elettricità, più benzina”; in questo caso la percorrenza in modalità elettrica pura è fortemente limitata.

Tutto molto bello, ma… Perché comprare un’auto ibrida?

Dati alla mano, le auto ibride hanno tre principali vantaggi:

- I consumi possono essere molto ridotti e le prestazioni ottimizzate;

- La spesa iniziale è ammortizzata grazie al risparmio sull’acquisto del carburante;

- Meno emissioni inquinanti: secondo alcune ricerche la quantità di C02 nell’atmosfera è ridotta addirittura del 70-80% in alcuni motori ibridi.

In realtà c’è un altro tipo di vantaggio che l’automobilista italiano apprezza molto: il pagamento del bollo auto. L’importo viene infatti calcolato tenendo conto della potenza del motore termico, senza valutare i cavalli erogati dal propulsore elettrico. Insomma, il bollo costa meno con le auto ibride. E pensare che in cinque regioni italiane (Lombardia, Veneto, Lazio, Campania e Puglia) le auto ibride di nuova immatricolazione sono già esentate dal pagamento del bollo auto (ma solo per qualche anno).

Altro fattore positivo sono le agevolazioni nel traffico cittadino: questi modelli possono spesso entrare nelle ZTL (Zona a Traffico Limitato) senza pagare alcun costo di pedaggio o pagando meno rispetto agli altri veicoli. Insomma, avere sempre il terrore di beccarsi una multa per la ZTL potrebbe diventare solo un brutto ricordo.

Qual è il lato oscuro delle auto ibride?

Queste meraviglie della tecnica hanno qualche tallone d’Achille. Il primo è che per chi percorre lunghi tratti autostradali non avverte un vero risparmio. Se percorriamo una strada per molti chilometri alla velocità di 130 Km/ora il propulsore impiegato sarà sempre quello a combustione. Il terreno ideale per questi veicoli è la città, dove frenate e ripartenze generano finalmente il risparmio tanto cercato. Sono molti i taxisti, ad esempio, che l’hanno adottata.

Il secondo è il prezzo. Mediamente un’auto ibrida costa un 40% in più di una equivalente a benzina, per chi fosse intenzionato ad acquistarla deve calcolare bene i costi/benefici di questa scelta hi-tech. Teniamo conto anche della manutenzione, che è più costosa per via delle tecnologie messe in campo e per l’enorme dispiego di elettronica.

Il terzo punto delicato è proprio la batteria, vanto della tecnologia ibrida. In caso di guasto l’intervento potrebbe essere molto oneroso e quindi non per tutte le tasche.




Fonte: www-6sicuro.it